E insomma come ti volti, qualcosa perdi. Al bivio. Ogni sacrosanta volta.
Come una grande, gigantesca partita a scacchi. Non sono un grande giocatore ma un principio del gioco l’ho compreso bene. Non posso illudermi di arrivare a catturare il re avversario senza prima aver perso qualche pezzo. Continuando a credere che gli scambi che abbiamo operato siano equivalenti.
Mentre ti destreggi a destra e a manca, pregustando il momento in cui uscirai dai luoghi dell’apprendimento in cui il rischio è controllato, nel pieno del tempo della facili vittorie ti insegnano a fare ciò che ti piace fare. Perché a me è sempre piaciuto tanto il parkour, peccato che io sia una specie di cetaceo spastico.
Stesso dicasi per lo skate. Entusiamo a mille ma ad agilità stiamo a zero. Fosse facile come fare il Power Ranger: indipendentemente da età, sesso, lingua, razza oppure estrazione sociale, sarai per forza un atleta marziale super powa ubermensch unlimited edition director’s cut. E vabbè. Mi ripeterò ma mica è colpa mia se sento di essere una leggiadra farfalla intrappolata nel corpo di un tirannosauro.
Fai quello che ti piace. Persisti e insisti, perché arriva sempre quel momento in cui ti chiedi se davvero ti piace quello che stai facendo. Cos’è la musica? Cos’è il pianoforte? Dove comincia lui e dove finisco io? Magari scopri che è una cosa che ti piace, ma forse non così tanto. Cioè ti piace ma non la ami davvero. E quindi molli. Anche perchè, come disse a suo tempo pure Flavio Oreglio, studiare il pianoforte ti da tante soddisfazioni, ma lo svantaggio di questo strumento sta nel fatto che è difficile da trasportare nelle gite fuori porta con gli amici. Come dargli torto. Soprattutto quando fuori c’è il sole e ti tocca stare a casa ad esercitarti. Ma per piacere.
Che dopo magari conosci l’ukulele che è una gran figata e magari fai pace con la musica. Dai non litighiamo più, farò il bravo. Perchè non sempre ciò che ci piace fare è ciò che siamo in grado di fare al massimo delle nostre possibilità. L’importante è creare il persorso. Ogni segno sull’asfalto prima o poi comporrà una strada. E se non ritieni di essere sufficientemente felice puoi sempre girarti e tornare indietro.
“una leggiadra farfalla intrappolata nel corpo di un tirannosauro”
è da fasi come questa che capisco quanto sei genio… 🙂
Troppo buono… troppo buono…