Dignità, dignità innanzitutto.
Ho sentito una storia piuttosto forte di recente e mi piacerebbe condividerla con voi. Pur nel rispetto della privacy delle persone coinvolte, ci terrei a far passare il messaggio.
C’è questa ragazza che viene assunta part-time in un certo posto. Niente di che, si tratta comunque di un lavoro per la quale lei è qualificata. Diciamo però che il posto per lei è stato creato ad hoc: una piccola aggiustatina li e un piccolo taglio qui e qualche soldino a fine mese arriva anche a lei.
Poi capita che il direttore, colui che l’ha presa sotto la sua ala protettiva, se ne vada. Gran cosa la pensione. Succede però che la nostra protagonista venga licenziata dal nuovo facente funzioni di direttore. Pochi soldi, c’é la crisi. Può capitare.
Solo in un secondo momento vengono rivelate diversi particolari della vita della donna: eta vivendo un momento di profonda difficoltà e il lavoro le serve per poter garantire le cure al figlio malato.
Magari chi ha deciso per il suo licenziamento in quel momento si sarà sentito un po’ sporco. Accade dunque che essa venga richiamata dopo qualche mese. Le si offre la possibilità di lavorare fino a fine anno.
La ragazza rifiuta categoricamente: ha trovato un nuovo e più massacrante impiego. Indietro non si torna: ha delle responsabilità nei confronti di chi dipende da lei, la vita è dura ma trova ogni giorno la forza di andare avanti.
Eroi dei nostri giorni che vivono si giorni nostri, una vittoria di Pirro alla volta. Con assoluta dignità.
mai come in questi anni, Eroe di CapaRezza rispecchia questa e mille altre storie simili…
Oh si. Punto.
Spesso anche io penso ad “Eroe” e mi sento un po’ male. Mi sentivo peggio prima, da mantenuta, adesso, almeno, sono solo io che faccio fatica.
E non è per niente facile conservare la propria dignità dopo 400 curriculum e 10 lavori da cui ti mandano via senza motivo, o dopo 36 ore filate senza dormire per guadagnare 80 euro, o tutti casi simili. Gli esempi vengono dal mio carniere.
Ma noi sopravviveremo.
capisco a pieno: stare in piedi ore e ore e ore alla porta e salutare chiunque entri, o mettere i cappotti a posto a ritmo di robot o controllare che tutto sia a posto sia per espositori che per visitatori… lo so…
E come hai detto tu, ce la faremo, sopravviveremo!