COME TI VEDI TRA CINQUE ANNI?

steveperry

Chi non se l’è mai sentito chiedere chiuda pure questa pagina e torni in tranquillità a navigare su Youporn. Oppure aspettate un momento, che quando ho finito andiamo a vedere le cosacce tutti insieme.

Dedicato a tutti voi che state cercando lavoro.

Dicevamo, come ti vedi tra cinque anni? La classica domanda da colloquio di lavoro.

Anche se a mio avviso, forse non formulata correttamente. “Come ti vedi tra cinque anni?” forse appare più come un “Come ti vedi tra cinque anni in questa azienda?”.

Chi sei tu davvero?

Personalmente credo che la risposta giusta per me, e che mai sarà accettata da un datore di lavoro, è la seguente.

 

“Alcuni vincono, alcuni perdono e alcuni sono nati per fare blues”.

E dato che stiamo parafrasando i Journey, cerchiamo sempre di concedere a noi stessi il lusso di tirare il dado una seconda volta.

Soltanto una volta ancora.

Una volta ad un colloquio di lavoro, l’esaminatrice prese in mano il mio curriculum e, dando prova di averlo letto, mi chiese del mio racconto pubblicato sulla raccolta “33 Racconti Rock”. «Puoi darmi una qualche anticipazione?».

«Parla di ragazzi che fanno musica. Partecipano ad una battaglia delle bande, tipo Blues Brothers 2000, ma di quelle che di solito organizzano le università piccine per dare agli studenti la possibilità di esibirsi».

«Continua…»

«La faccio breve. Partecipano, ma non vincono, perché la loro musica non va per la maggiore nonostante siano parecchio bravi. Ma mentre tutti si arrabbiano (leggasi incazzano), il protagonista decide che va bene così. Dopotutto a vincere è la musica».

Lei mi guardò perplessa. «Con questo che vuoi dire?»

«Che quando sei in ballo che tu vinca o che tu perda è ininfluente. L’importante è l’esserci, partecipare. Il risultato positivo gratifica, certamente. Ma questo è nulla paragonato al viaggio, all’impegno, alla gioia del fare ciò che si ama».

Forse non sono riuscito a convincerla. Anzi, quasi sicuramente. Ma poco importa.

Morale della favola? Forse non sarò un vincente, ma sono comunque un buon giocatore.

E voi invece come vi vedete tra cinque anni?

 

Quando avevo cinque anni, mia madre mi ripeteva sempre che la felicità è la chiave della vita. Quando andai a scuola, mi domandarono come volessi essere da grande. Io scrissi “felice”. Mi dissero che non avevo capito il compito, e io dissi loro che non avevano capito la vita.

–          John Lennon

menestrellino

Informazioni su Shiri Clod

Romantico cacciatore di chimere perso nella fantasia. Nato con ogni probabilità nell'epoca sbagliata. Un «clown irlandese», proprio come voleva Joyce
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2 risposte a COME TI VEDI TRA CINQUE ANNI?

  1. Francesco Corcioni ha detto:

    quanto cavolo è vero…. e sai bene che anche io ho imparato questa lezione… 🙂 grande bro!

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