Una misura che molti non esiterebbero a considerare “estrema”, quasi da contrappasso dantesco. Di certo non si aspettavano una reazione del genere gli studenti di un noto istituto di superiore del veronese.
Al rientro dalle vacanze estive, i professori dell’Itis S. Parta di Camacici si sono trovati davanti ad una curiosa, quanto sgradita, sorpresa: le aule infatti erano pressoché vuote. A parte i più diligenti, i ragazzi hanno probabilmente deciso che quella appena conclusa «è stata un’estate troppo corta. Non siamo ancora pronti per tornare a svernare sui banchi di scuola».
I ragazzi, utilizzando il collaudato atteggiamento della ribellione giovanile, hanno così deciso di approfittare delle calde giornate di sole di questo lungo strascico d’estate per prolungare il tradizionale appuntamento alla fontana nella centralissima piazza Altobello. «Che poi, andare a scuola a cosa serve? Tanto fuori c’è la crisi. Mio padre sa che sono qui e a lui sta bene», afferma Christian, supportato da tanti altri giovani che come lui hanno preferito lo svago e i giochi d’acqua alla ripresa delle lezioni.
Ma mentre i più sfigati tra i ragazzetti coglievano l’occasione per tentare di dare un senso ad una bella stagione passata a guardare gli altri limonare, i professori non potevano certo starsene a guardare mentre i loro ragazzi rischiavano di gettare alle ortiche il loro futuro.
Da qui la controversa decisione del preside Maldebrandi di coinvolgere la polizia municipale e un manipolo di operai edili in Cassa integrazione. Verso le undici di mattina è iniziata la messa in opera di quella che è stata giustificata dal Comune come “misura cautelare ed educativa straordinaria”. Mentre a scuola i “secchioni” consumavano ignari la loro merenda, le volanti dei vigili sono entrate in azione a sirene spiegate, perimetrando l’area antistante alla fontana. Mentre i giovani ribelli, incapaci di capire cosa stava accadendo, si stringevano gli uni agli altri, i solerti operai si sono messi al lavoro erigendo un muro grezzo e sgangherato. A questo punto il sindaco, indossando la cerimoniale fascia tricolore, ha inaugurato in fretta e furia la bizzarra struttura, battezzandola come “presidio permanente Itis S.Parta, parte 2”.
A questo punto si è calato mediante una fune il titolare della cattedra di Diritto, che ha provveduto ad interrogare i ragazzi, non prima di aver provveduto a fare l’appello. La “nuova” terza C non ha potuto fare altro che assistere impotente alla valanga di insufficienze che l’inflessibile professore ha loro impartito.
Ma la questione è ben lungi dall’essere conclusa. I genitori dei studenti segregati, una volta saputo dell’accaduto, si sono subito riuniti in comitato contro quello che è stato definito un autentico “abuso di potere”. «Ci aspettiamo che il preside chieda scusa per questo gesto efferato – dicono i genitori in una nota -. Ancora più sconvolgente è la posizione assunta dall’amministrazione comunale e dalla polizia municipale che hanno giocato un ruolo di primo piano in questa potente limitazione della libertà di cazzeggiare dei nostri figliuoli».
«Chiaramente la questione non finisce qui», ammoniscono i genitori che minacciano di voler «agire per vie legali».
*l’articolo che avete appena letto è ironico e privo di qualsivoglia contenuto informativo. Ogni riferimento a fatti e luoghi ha il solo scopo di rendere questa bufala verosimile. Ma, ve lo ripeto, si tratta di una bufala. Anche se in ritardo, buon anno scolastico!!! ^_^
Sei un genio!
Meraviglioso!
Se mai riuscirò a diventare prof, credo che gli operai in cassa integrazione avranno molto da fare…
ahahahhaha non vedo l’ora!!! mi troverai la fuori, vestito da profeta messianico. Come Cassandra urlerò che ve l’avevo detto
e finalmente l’hai pubblicato! HAHHAHAHAHHA
Come come? Una bufala?? E io che per un istante mi ero illusa che l’Italia avesse dei validi cittadini! XD