BERSERK, UN FINALE EPICONIRICO

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Ho sognato il finale di Berserk. Gran figata. Soprattutto perchè è straplausibile. Per chi non conoscesse l’opera, faccia ammenda e corra ad informarsi qui.

Kentaro Miura, se sei in difficoltà e non sai come procedere contattami te ne prego.

L’Armatura del Berserk ha gradualmente consumato tutta l’umanità di Gatsu. Il Guerriro Nero si trova faccia a faccia con Phemt e inizia il mortale duello: siamo in campo aperto nell’isola di Skelig, in una radura caratterizzata con grandi monoliti di pietra, fredde testimonianze degli antichi culti della terra. Il nuovo Mondo, formato da due nature antitetiche, rischia il collasso e la Mano di Dio sta prendendo il sopravvento su tutto. Ali delle Tenebre, fruttando il suo stile di combattimento aereo e in virtù del suo potere telecinetico di provocare seri danni senza bisogno di colpire fisicamente l’avversario passa subito in vantaggio. Il Berserk, lucido e completamente sovrano del suo animo, combatte con inaudita ferocia, forte dell’Ammazzadraghi forgiata dal rancore di innumerevoli battaglie. La lama incrostata del sangue e di carcasse di Apostoli è stata toccata dai denti di ferro della corazza maledetta e ora non può solo ferire Grifis, ma può addirittura ucciderlo. Durante lo scontro, rocambolesco e acrobatico, Phemt colpisce ripetutamente, frantumando le piastre dell’Armatura di Gatsu finchè non rimane solamente metà elmo (che copre la parte destra del volto, quella con l’occhio guercio) e il guanto d’arme che regge l’enorme spadone, danneggiato in più punti. I denti di ferro dell’armatura hanno fatto scempio del suo braccio buono, ormai diventato tutt’uno con l’arma, saldandola fino all’avambraccio. Un’ultimo colpo di Phemt frantuma il cannone e il braccio meccanico del Guerriero Nero. Gatsu è stremato, ma sorretto dalla sua furia selvaggia trova la forza di rialzarsi. Lo scopo della sua vita si concretizza in quest’ultimo, disperato colpo: un potentissimo fendente sfonda la barriera telecinetica del quinto membro della Mano di Dio e lo ferisce trafiggendogli le ali. Grifis è a terra. Gatsu lo guardia con odio. Ma non lo uccide. Gli recide i tendini di braccia e gambe, tagliandogli poi la lingua: con il suo corpo immortale proverà nuovamente la disperazione della caduta, per l’eternità. E così, completamente scavato nel corpo e nell’anima, il Guerriero Nero si allontana, sparendo all’orizzonte. Una rinsavita Caska rimaneva a prendersi cura di Grifis, ormai guscio vuoto senza più castelli o cadaveri da ammassare. Senza più sogni.

Una cosa è certa. Peperonata per cena mai più.

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Ma secondo voi, come mai Kentaro Miura ci mette tanto a scrivere? Io una risposta me la sono data, per leggerla cliccate qui.

menestrellino

Informazioni su Shiri Clod

Romantico cacciatore di chimere perso nella fantasia. Nato con ogni probabilità nell'epoca sbagliata. Un «clown irlandese», proprio come voleva Joyce
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4 risposte a BERSERK, UN FINALE EPICONIRICO

  1. Nazi ha detto:

    riproponendo così il grifis stremato dell’eclissi….ci starebbe….ma l’incognita peggiore non è tanto nella storia è lui…..miura maledetto 😀

  2. Pingback: LA LUNGA SIESTA DI KENTARO | il Circo di Shiri Clod

  3. Martina Fraccaroli ha detto:

    Io provo amore per le tue genialate.

  4. Pingback: BERSERK – L’Epoca d’Oro | il Circo di Shiri Clod

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