Non si trovava a suo agio con il corpo. Quel pesante fisico che troppo spesso lo aveva penalizzato con l’altro sesso. Colpa forse di una vita frenetica e dell’alimentazione sregolata fatta di fast food e apericene. «Le ho provate tutte per dimagrire, ma non ce l’ho fatta. Ho dovuto gettare la spugna», è lo sfogo di V.M., classe ’89, residente dell’hinterland gardesano, 125 chilogrammi compiuti lo scorso aprile.

Il giovane ha preso una decisione drastica quanto discutibile: non potendo esibire la confezione da sei, ha deciso di tatuarsi gli addominali. Una decisione che ha fatto letteralmente impazzire il web: le sue foto postate su Istagram sono le più cliccate della settimana, mentre su Twitter l’argomento è già una tendenza confermata, con l’hashtag #fakeabs costantemente nelle prime posizioni. In molti si interrogano sul motivo che l’ha spinto a prendere appuntamento dal tatuatore.

Il motivo di tutto questo disagio? «Ero ossessionato dalla prova costume così le ho provate tutte, dalla palestra alla dieta a zone. Risultati zero. Lo sconforto mi ha spinto ancora di più verso il cibo. E questo quello che faccio quando le cose non vanno bene», si confessa il ragazzo.

Come era prevedibile la storia, approdata sui social network, è diventata sinonimo di viralità. Inevitabilmente, il popolo di internet si è spaccato in due; c’è chi lo considera un mito e chi loda il suo coraggio, mentre dall’altro lato c’è chi critica il gesto bollandolo come una “follia”.

«So che forse ho esagerato, ma ora mi piaccio molto di più» dice V.M., sfoggiando il suo nuovo tatuaggio. E aggiunge: «Il mio peso non ha più importanza, ora la gente mi vede per quello che sono».

Questa vicenda purtroppo gode di un’ulteriore primato. Pare infatti che questa sia la milionesima storia che ha commosso il web. Secondo il parere dei complottisti più esperti, potrebbe trattarsi la diretta conseguenza di un nuovo tipo di scia chimica al gusto di scalogno.

*l’articolo che avete appena letto è frutto della fantasia ed ha come unico scopo quello di far ridere.