LE FIABE SCAZONTI #14 –Il pulsante dell’Apocalisse

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Si tramanda di un incontro segreto, tenutosi in un luogo ancor più segreto in piena Guerra Fredda, per discutere sul destino del mondo, pericolosamente in bilico sulla soglia dell’autodistruzione.

All’incontro presero parte ambasciatori e diplomatici delle due superpotenze, congiuntamente con le rispettive spie (o quantomeno gli agenti non ancora compromessi).

Mentre i pochi a conoscenza di questo incontro trattenevano il respiro sperando che non si arrivasse a compiere un passo sbagliato quanto irreparabile, le consultazioni iniziarono. Dopo poco tempo, apparve chiaro quanto quella che deturpava quegli anni di paura e reciproco sospetto fosse una ferita insanabile.

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LE FIABE SCAZONTI #13 – Cazzimma imperiale

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Narra l’antica tradizione cino-disneyana di quella volta che gli Unni erano a tanto cosí da conquistare la Cina.

Prima di entrare nel vivo  racconto,  è opportuno ricordare di come il caro e vecchio piano del ‘saccheggia e festeggia’ stesse funzionando alla grande, poi però i buoni devono viencere sempre o quantomeno ottenere una possibilità  di vittoria tramite un coupe de théâtre da applausi coi piedi. Nello specifico,  petardone lanciato sul cocuzzolo della montagna, conseguente valanga,  ecatombe di barbari cattivi, ma i buoni rimangono illesi.

Facciamola breve che tanto la storia di Mulan la conoscete tutti.

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I REC U – La recensione

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Una ginestra che si erge sulle pendici di un vulcano, per continuare a fare poesia in un mondo che assolutamente poetico non è. Prendo in prestito la metafora leopardiana per introdurre ‘I REC U’, lungometraggio indipendente del regista Federico Sfascia.

Il film narra la curiosa storia di Neve (Lorenzo Porzi), ragazzino 18enne e inguaribile sognatore affetto dalla singolare ‘Sindrome di Testastoppino’ a causa della quale non riesce a mettere a fuoco l’universo femminile. Letteralmente. Per farlo deve registrarle una speciale videocamera montata sugli occhiali da vista, collegata con un videoregistratore portatile. La sua vita cambia radicalmente una sera, quando incontra Penelope (Dolphine Lundgren)…

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ALL’OMBRA DEL CAMINETTO

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La parte più difficile da scrivere è sempre l’inizio, soprattutto quando si parla di un incontro casuale e fortuito. Non intendo tediarvi con ulteriori capriole di parole, perciò  verrò subito al dunque. Sta di fatto che mi trovavo a passare la pausa pranzo nel pub dove ero solito recarmi per trovare un attimo di conforto nei piaceri della tavola, senza tante pretese e con della buona musica ad accompagnare il meritato pasto. E fu proprio mentre il mio piatto di gnocchi col ragù stava per finire che alzai inavvertitamente lo sguardo e lo vidi.

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RIDI/SORRIDI

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Mi incantano le regole del gioco: solo una volta acquisite puoi iniziare a danzare al ritmo della libertà.

Alla fine basta poco.

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LE FIABE SCAZONTI #12 – Il prodigo figliolo

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È tramandato dalle Sacre Scritture la storia di un uomo facoltoso che aveva due figli. Nonostante il padre li amasse entrambi e non facesse mai mancare loro nulla, il più giovane, chiese al padre la sua parte di eredità, per andare in cerca di fortuna. Neolaureato senza un briciolo di esperienza convinto che tutto gli sia dovuto, ci scommetto.

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L’ARTISTA DELL’ILLUSIONE

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Rosso, verde e blu oppure giallo, ciano e magenta. Non mi sono mai posto il problema. Queste distinzioni da grafici non valgono, non per me. Non importa: non ho mai dato troppa importanza a nessuna di queste antiquate regole, le ho sempre ritenute un concetto ben più che superato.

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SENZA TITOLO

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Rovistando tra appunti, vecchi fogli sparsi e quadernetti dimenticati, ho ripescato una poesia scritta ai tempi della scuola. Vecchi ricordi di una gita in Grecia. E niente, ve la lascio qui.

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LA “BELLA ESPERIENZA” SUL WEB

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Non si parla d’altro, è lui l’uomo del momento. Mattia S., il manifestante confuso, 20enne dalle imbarazzanti proprietà dialettiche. Un ragazzo davanti ad un microfono, tra saccenza e confusione, incapace di comprendere il disagio nel quale ha gettato chiunque abbia un qualche legame con lui. Il giorno dopo le scuse, utili come il due di coppe quando la briscola è bastoni. Pèso el tacòn del buso, dicono dalle mie parti.

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#CHARLIEHEBDO

matita #CharlieHebdo

Io non sono Charlie. Nel senso che non lo conoscevo prima dell’attentato. Ecco, l’ho detto. Conosco la satira, quella italiana principalmente. Ma di Charlie non sapevo nulla. Una grave mancanza, lo so.

Il fatto è che mi spiace: ho letto, come tutti voi, di quello che è successo. E, credetemi, ho tremato. Non per una questione religiosa, ma per l’atto di inaudita inappellabilità. Continua a leggere

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